Il territorio

nevianostorica

I CANTORI DELLE PIEVI amano essere considerati espressione della loro terra appenninica. Paesi e vallate a cui sono orgogliosi di appartenere.

Il loro nome, il programma artistico, le intenzioni divulgative, e l’entusiasmo che li anima, si legano alle loro tradizioni popolar-canore ed alla straordinaria eredità corale che ha fatto di questi luoghi un punto di riferimento nel particolare ambito artistico della coralità.

I cantori a Neviano Arduini del 1912
I cantori a Neviano Arduini del 1912
I cantori di Neviano Arduini, negli anni '50
I cantori di Neviano Arduini, negli anni '50
Coro Montecastello, di Neviano Arduini, negli anni '80
Coro Montecastello, di Neviano Arduini, negli anni '80

Sospeso tra la pianura padana e il mar ligure, come un ponte tra il continente e il Mediterraneo, l’Appennino parmense ha sempre culturalmente separato e insieme collegato questi due mondi.

La perenne azione della natura e l’antichissima frequentazione dell’uomo, hanno donato alle cime, alle valli, ai borghi uno straordinario connubio tra bellezze paesaggistiche ambientali e testimonianze artistiche, storiche e architettoniche.

Il borgo di Lupazzano e il Monte Fuso
Il borgo di Lupazzano e il Monte Fuso
Campo coltivato in Val Termina
Campo coltivato in Val Termina

I campi ora si alternano ai boschi; le antiche grandi coperture boschive infatti durante i secoli, hanno ceduto il posto ad ampi poderi coltivati favorendo lo sviluppo di attività agricole e il fiorire di produzioni agroalimentari eccellenti, che hanno saputo esprimersi in modo organizzato, con prodotti di alta qualità, come il formaggio grana "Parmigiano-Reggiano" ed il prosciutto "Parma", apprezzati in tutto il mondo.

Oltre i campi, le cime; e quasi tutte regalano, una volta raggiunte, ampissimi sguardi, non soltanto sulle montagne e le valli circostanti, ma anche verso la spianata padana e più in là, a raggiungere le cime della cerchia alpina che le fanno da corona. Sopra le curve ondulate delle colline, Bismantova, di dantesca memoria, affascina per la sua geometrica, calcarea mole; e Canossa si stacca sull’orizzonte con profilo secco e imperioso: quasi un’anomalia del territorio, che sembra sottolineare e prolungare a noi il mito di una storia grandiosa. Qui il medioevo sembra aver conservato vivo il suo interesse. I castelli che costituiscono il cuore della antica contea di Matilde, nonostante l'ingiuria dei tempi, conservano il fascino del ricordo di quando, in questo scenario di boschi e di calanchi, si svolgeva il teatro della politica europea, a cavallo tra l'undicesimo e il dodicesimo secolo e gli attori erano Papi e Imperatori.

Canossa e il Castello di Rossena
Canossa e il Castello di Rossena
Gli stati matildici, estesi da Mantova alla Toscana, dopo il 1106 inclusero anche Parma e il suo contado, fondando la loro forza su una struttura in Feudi, organizzata su una viabilità principale in direzione nord-sud, quindi proprio verso l’Appennino.
Per ragioni insieme politiche e religiose, la famiglia dei Canossa intensificò ricostruzioni e nuove edificazioni, tra cui le PIEVI, da cui i cantori prendono il nome, dando vita ad una riforma architettonica e religiosa , ispirata ai principi di Papa Gregorio VII e al modello paleocristiano, consolidando una tipologia architettonica che prevedeva una netta suddivisione dello spazio interno in due parti ben distinte, grazie alla recinzione presbiteriale con le navate riservate ai fedeli e il presbiterio destinato al clero.
La pieve di S.Basilide a Badia Cavana, probabilmente fondata da S.Bernardo degli Uberti, vescovo di Parma dal 1109 al 1133; la pieve di S. Ambrogio a Bazzano, quella di San Cassiano a Scurano, Santa Giuliana di Moragnano, s. Maria Assunta a Sasso.
Pieve di S. Giuliana a Moragnano
Pieve di S. Giuliana a Moragnano
Pieve SS. Ippolito e Cassiano a Scurano
Pieve SS. Ippolito e Cassiano a Scurano
Pieve di S. Ambrogio a Bazzano
Pieve di S. Ambrogio a Bazzano
Pieve di S. Maria Assunta a Sasso
Pieve di S. Maria Assunta a Sasso
Pieve di S. Pietro e Paolo a Caviano (S. Polo d'Enza - Re)
Pieve di S. Pietro e Paolo a Caviano (S. Polo d'Enza - Re)
Badia Cavana  a S. Michele Cavana (Langhirano - Pr)
Badia Cavana a S. Michele Cavana (Langhirano - Pr)